Odg per la seduta n. 64 della commissione Istruzione Pubblica, Beni Culturali
SENATO DELLA REPUBBLICA
-------------------- XVIII LEGISLATURA ------------------


7a Commissione permanente
(ISTRUZIONE PUBBLICA, BENI CULTURALI, RICERCA
SCIENTIFICA, SPETTACOLO E SPORT)


*64 seduta: martedì 19 marzo 2019, ore 14


ORDINE DEL GIORNO


PROCEDURE INFORMATIVE

I. Interrogazione

II. Seguito dell'indagine conoscitiva per la ridefinizione dei profili e degli ambiti occupazionali delle figure di educatori e di pedagogisti: audizione di rappresentanti dell'Associazione nazionale dei pedagogisti italiani (ANPE) e della Federazione europea dei professionisti della pedagogia Svolta


IN SEDE CONSULTIVA

Esame del disegno di legge:
PATUANELLI ed altri. - Disposizioni in materia di prevenzione vaccinale - Relatore alla Commissione DE LUCIA
(Parere alla 12ª Commissione)
Esame e rinvio (770)


IN SEDE REDIGENTE

I. Seguito della discussione del disegno di legge:
Michela MONTEVECCHI e PATUANELLI. - Modifiche al decreto legislativo 19 febbraio 2004, n. 59, in materia di formazione del personale docente amministrativo, tecnico e ausiliario della scuola dell'infanzia - Relatrice alla Commissione VANIN
(Pareri della 1ª, della 2ª, della 5ª e della 12ª Commissione)
(641)
II. Seguito della discussione congiunta dei disegni di legge:
1. Bianca Laura GRANATO ed altri. - Modifiche alla legge 13 luglio 2015, n. 107, in materia di ambiti territoriali e chiamata diretta dei docenti
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 11ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(763)
2. PITTONI ed altri. - Modifiche all'articolo 1 della legge 13 luglio 2015, n. 107, per l'abolizione della chiamata diretta dei docenti
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 11ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(753)
3. Loredana DE PETRIS. - Modifiche alla legge 13 luglio 2015, n. 107, per l'abrogazione delle disposizioni in materia di chiamata diretta dei docenti
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 11ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(880)
- Relatore alla Commissione BARBARO


IN SEDE REFERENTE

Seguito dell'esame del disegno di legge:
Delega al Governo in materia di insegnamento curricolare dell'educazione motoria nella scuola primaria (Approvato dalla Camera dei deputati in un testo risultante dall'unificazione dei disegni di legge d'iniziativa dei deputati Marin ed altri; Vanessa Cattoi ed altri; Virginia Villani ed altri; Rossi ed altri; Rampelli ed altri) - Relatore alla Commissione BARBARO
(Pareri della 1ª, della 5ª, della 11ª, della 12ª Commissione e della Commissione parlamentare per le questioni regionali)
(992)
INTERROGAZIONE ALL'ORDINE DEL GIORNO


VERDUCCI , IORI - Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca. -

Premesso che:

l'attuale sistema di classificazione dei saperi disciplinari, derivante da provvedimenti normativi adottati in tempi e per finalità molto differenti, si articola su quattro livelli: a) settori scientifico-disciplinari e relative declaratorie, come risultanti dall'art. 14 della legge 19 novembre 1990, n. 341, e determinati con decreto ministeriale 4 ottobre 2000 e successive modifiche; b) settori concorsuali e relative declaratorie, come introdotti dall'art. 15 della legge 30 dicembre 2010, n. 240, e determinati con decreto ministeriale 29 luglio 2011, n. 336, modificato dal decreto ministeriale 30 ottobre 2015, n. 855; c) macrosettori, come introdotti dallo stesso art. 15 e determinati con decreto ministeriale 29 luglio 2011, modificato dal decreto ministeriale 30 ottobre 2015, n. 855; d) aree disciplinari CUN, inizialmente configurate dall'art. 67 del decreto del Presidente della Repubblica 11 luglio 1980, n. 382, quali «grandi aree omogenee di discipline», successivamente determinate, in numero di 14, dal decreto ministeriale 21 luglio 1997, n. 278, sulla base delle indicazioni espresse dal Consiglio universitario nazionale nelle adunanze del 5, 7 e 27 ottobre 1995; infine confermate in questa loro valenza, in attuazione dell'art. 1, comma 1, lett. a), della legge 16 gennaio 2006, n. 18, recante l'ultimo «Riordino del Consiglio Universitario Nazionale», che determina in 14 il numero massimo di «aree di settori scientifico-disciplinari» in rappresentanza delle quali sono eletti a componenti dell'organo, per ciascuna area, un professore ordinario, un professore associato e un ricercatore;

per quanto riguarda l'attività di ricerca, ai fini della presentazione dei progetti di ricerca di interesse nazionale (PRIN), sin dal bando del 2012 (decreto ministeriale 28 novembre 2012, n. 957) è stato utilizzato per la classificazione dei progetti anche lo schema dell'European research council (ERC);

premesso inoltre che:

l'attuale configurazione delle classi di laurea e laurea magistrale discende dal decreto ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270, che aggiornò il decreto ministeriale 3 novembre 1999, n. 509, introducendo in particolare le lauree magistrali biennali al posto delle precedenti lauree specialistiche, i cui ordinamenti descrivevano un percorso formalmente quinquennale, pur essendo nei fatti solo biennale, dovendosi innestare su corsi di laurea di durata triennale;

la definizione delle classi ai sensi del decreto ministeriale n. 270 del 2004 è stata effettuata con ulteriori decreti, rammentando in particolare: il decreto ministeriale 25 novembre 2005 di istituzione della classe di laurea magistrale a ciclo unico di Giurisprudenza; i decreti ministeriali 16 marzo 2007 di istituzione di 43 classi di laurea e di 94 classi di laurea magistrale e di laurea magistrale a ciclo unico, che costituiscono il corpo principale dell'impianto delle classi attuali; i decreti ministeriali 19 febbraio 2009, di concerto con il Ministero della salute, di istituzione di 4 classi di laurea e 4 classi di laurea magistrale delle professioni sanitarie; il decreto ministeriale 10 settembre 2010 di istituzione della classe di laurea magistrale a ciclo unico di Scienze della formazione primaria;

considerato che, a quanto risulta agli interroganti:

con nota dell'11 gennaio 2018, il Ministro in indirizzo ha dato mandato al Consiglio universitario nazionale di effettuare «una verifica delle criticità relative all'offerta formativa per Classi di Laurea e di Laurea Magistrale nonché all'articolazione dell'attuale classificazione dei saperi in settori scientifico-disciplinari», in modo da poter «porre mano a una revisione complessiva delle classi di corsi di studio in conseguenza delle mutate esigenze culturali e professionali delle società contemporanee e del contesto internazionale nel quale l'Università è chiamata ad agire», nella «direzione di un aggiornamento degli obiettivi qualificanti e di una maggiore flessibilità e semplificazione delle attività formative previste nelle relative tabelle»;

nella nota del Ministro si richiama l'esigenza di procedere, quanto ai settori scientifico-disciplinari, a «un aggiornamento dell'attuale impianto della classificazione che, nel rispetto delle specificità nazionali delle attività di ricerca e di didattica, lo renda meno rigido, più aderente agli attuali sviluppi culturali, nonché più funzionale e coerente con gli indirizzi europei»;

visto che:

il Consiglio universitario nazionale, nell'adunanza del 2 maggio 2018, come richiesto dal Ministro, ha trasmesso il parere generale n. 22 al Ministero, con prot. n. 14130 del 7 maggio 2018, ovvero parere generale «Per un modello di aggiornamento e razionalizzazione della classificazione dei saperi accademici e del sistema delle classi di corso di studio, anche in funzione della flessibilità e dell'internazionalizzazione dell'offerta formativa»;

in diverse occasioni, gli attori del sistema universitario hanno manifestato la necessità di una manutenzione organica dell'impianto delle classi dei corsi di studio, sia di un intervento che ponga rimedio alle disfunzioni e alle anomalie indotte dall'attuale schema di classificazione dei saperi, così da adeguarli all'evoluzione delle esigenze culturali, professionali, sociali, scientifiche e di ricerca;

l'art. 15 della legge n. 240 del 2010, al comma 3, prevede che le modalità di revisione dei settori concorsuali e dei relativi settori scientifico-disciplinari con cadenza almeno quinquennale,

si chiede di sapere:

quali interventi il Ministro in indirizzo intenda assumere, ai fini di un necessario adeguamento sostanziale del contesto normativo e dell'attuazione delle innovazioni richieste e proposte dal Consiglio universitario nazionale;

in quali tempi intenda assumere le iniziative di cui in premessa.


(3-00334)